Benvenuti nella location dei vostri sogni

Tenuta Valminier è il luogo in cui gli opposti si incontrano e si mescolano per creare un’atmosfera unica ed indimenticabile. La struttura racconta la Storia del Settecento, l’ampio Parco profuma di natura e divertimento, grazie al parco giochi per i più piccoli ed i numerosi animali che lo abitano, i saloni interni permettono di creare l’evento su misura di cui le Aziende hanno bisogno o che le coppie di Sposi sognano per il loro giorno più speciale.

La possibilità di ospitare fino a 700 invitati, in spazi unici.

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Esterni unici

IL PARCO

Uno spazio perfetto, in tutte le stagioni dell’anno, per godersi il verde degli alberi secolari e dei meravigliosi e curatissimi prati. Il giusto mix tra autenticità, con galline, daini e mille altri piccoli abitanti del bosco ed eleganza, con arredamenti e particolari di classe. L’enorme parco vi permetterà di intrattenere i più piccoli, senza alcun rischio, e di allestire comodamente eventi modulari, ad esempio con un rinfresco o con il taglio della torta in scenografie suggestive e da sogno.

Interni indimenticabili

I SALONI

In un’unica tenuta, potete trovare ambienti diversificati ma ciascuno, a proprio modo accogliente ed elegante. L’ampia sala al pian terreno che ospita il Ristorante e la Pizzeria gourmet, con i suoi tendaggi rossi e dorati, vi accoglierà in uno spazio fresco d’estate, e impreziosito in inverno dal caminetto. I saloni della Tenuta poi, con i pavimenti in cotto e le pareti affrescate, saranno la scenografia ideale per un matrimoni e feste da Mille e una Notte!

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Valminier

La Storia della Tenuta

I Francesi in Piemonte

Correva l’anno 1703 ed i francesi avevano nuovamente invaso il Piemonte. ‘ Le truppe di Re Luigi XIV, comandate dal Duca di Vandom, erano in San Paolo ed ottenevano un riscatto di 100 sacchi (pari a 15 mine) di grano e 15 sacchi di avena, per non incendiare il paese.

Anche Villanova poco dopo era invasa ed i francesi si stabilivano in essa. Negli anni successivi 1704 e 1706 molte case vengono distrutte a San Paolo. Addirittura il convento di San Giovanni (vicino all’attuale Madonna di Serra), che aveva ospitato i fuggitivi, veniva completamente bruciato.

Re Vittorio Amedeo II di Savoia ed il Conte Ignazio Meyner

Frattanto in Villanova, che seguiva le sorti del resto del Piemonte, avveniva un grave incidente: per un canto popolare, durante le rogazioni, ‘ non ben compreso da un conte svedese in esilio, il re Vittorio Amedeo II, di Savoia, infeudava l’intero paese al Conte Ignazio Meyner. Era la fine della nostra

Autonomia. Il Meyner, ottenne così il 3 settembre 1734 le solite ragioni mero e misto impero sul luogo e territorio villanovese, esclusa la tenuta di Valle Meyner, già sua proprietà privata, «colla padronanza totale del sito e dei materiali delle fortificazioni, cognizione di tutte le cause civili, penali e miste, e proventi per multe, pene, confische, emende, segreterie e simili».3

1797 - verso la fine del feudalesimo

Tal condizione di cose durò ben poco, chè nel 1797 furono aboliti tutti i diritti feudali e rimasero solo i titoli araldici.

Frattanto anche il Ciocchero (villa signorile costruita sul finire del 1600 dalla famiglia Argentero nel vecchio luogo di Supponito, detto nel 1600 «el ciuchè», perché dell’antico monastero di Supponito era rimasto, dopo le guerre, solo più una parte del campanile) passava alla «marchesa della Marmora», che vi abitò coi figli (cf «Comunità viva», Villanova 1977).

Note

(1) Le guerre di questo periodo, illustrate in un manoscritto dal Maestro Ernesto Appiano di San Paolo, sono quelle culminate nel 1706 con l’assedio di Torino ed il sacrificio di Pietro Micca. Dopo la vittoria. in ringraziamento, i torinesi costruirono la Basilica di Superga nel 1731.

(*) Le rogazioni sono speciali preghiere recitate pro-cessionalmente in alcuni periodi dell’anno, onde ottenere protezione divina sui raccolti. Nel 1700 si svolgevano a Villanova in forma solenne, partendo dalla Chiesetta di San Isidoro, da poco costruita. In questa occasione, il 20/6/1723, erano presenti il Vicario vescovile di Asti, il Podestà e tante altre autorità, tra le quali il Conte Oscar Biorden (cattolico svedese, esiliato a causa della sua religione, ma amico personale del Re ed ospite del Conte di Val Meyner, nel suo castello).

Quando i fedeli, in particolare i «battuti bianchi» (confratelli della SS. Annunziata, vestiti di bianco) presero a cantare il loro inno, che nel ritornello ripeteva:

«Unico nostro Re è Dio salvatore», lo «svedese» non capi e chiese la processione venisse interrotta. Il comandante della guarnigione fece disperdere i fedeli con la forza. Le liti tra autorità religiosa durarono anni, con interventi anche del Papa. Documentazione è nelle Carte della «Confraternita dei Disciplinanti» ora in archivio a San Pietro). In seguito a tali liti ed alle ribellioni faticosamente represse dai soldati piemontesi, solo la mediazione del Conte Ignazio Meyner riuscì a riappacificare le parti. Da ciò il decreto di infeudazione del 1734 (in Archivio Comunale Serie 1, vol.

(*) S. GRASSI, Storia di Asti, Bologna 1972. Stemma dei Meyner è leone giallo in campo rosso.

(*) I diritti feudali furono aboliti in seguito al cambiamento del diritto, dovuto alla rivoluzione francese.

Str. Valminier, 31,
14019 Villanova d’Asti (AT)

info@valminier.com

Info e Prenotazioni:

011 0242008

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